martedì 14 aprile 2009

L'Aquila 06.04.09 - diario di un'apocalisse - 02- la mattina di lunedì

Raiano, 06 Aprile 2009

Quando A. mi disse che non riusciva a contattare i nostri amici a l'Aquila, immediatamente la mia mente tornò al sogno che stavo facendo pochi attimi prima del sisma: sognavo P., la ragazza che si trovava a l'Aquila il giorno della scossa, che doveva sostenere un esame di ammissione ad una facoltà de l'Aquila, non ricordo quale, e l'esame consisteva nella creazione di un quadro... Ebbene nel mio sogno lei aveva dipinto un autoritratto molto particolare... il risultato è stato che nell'istante esatto in cui prendevo consapevolezza di trovarmi nel mezzo di un terremoto, avevo di fronte solo la sua immagine, l'immagine di P. che mi guardava dal quadro...
Non so cosa significasse quel sogno, ma mi lasciò comunque in uno stato di inquietudine profondo, anche ora che ci ripenso, a distanza di giorni....

Tornando a quel maledetto lunedì... le notizie continuavano ad arrivare sempre più frequenti, l'angoscia cresceva di fronte alle immagini delle devastazioni, e intanto internet appariva sempre più come uno strumento essenziale in questi casi.... tramite facebook si riusciva a fare una "ricognizione" di amici e conoscenti, per scoprire se stavano tutti bene....
E proprio su facebook si scopre che all'appello manca una ragazza, Carmelina...
Mio padre inizia un andirivieni tra casa e il paese, fa il giro anche dei paesini attorno, per valutarne le condizioni... Il mio primo pensiero è che ora, in quanto membro della protezione civile comunale, verrà inviato nelle zone terremotate, invece lui e gli altri membri del gruppo vengono reclutati per monitorare le strade attorno al paese, in cui già si notano alcuni crolli.
A metà mattinata decido di lasciar perdere i mezzi di comunicazione e recarmi a Sulmona, in visita a mia nonna ricoverata in ospedale. L'ospedale è alquanto in agitazione, bisogna liberare i posti per far spazio ai feriti de l'Aquila. Già, perchè il famoso ospedale San Salvatore, fiore all'occhiello del capoluogo abruzzese, nonostante sia stato inaugurato neanche dieci anni fa, risulta al 90% inagibile...
quando circoleranno le prime immagini si vedranno a pezzi addirittura i punti di congiunzione tra la trave e il pilastro...!!!!!!
Mia nonna è agitata, ha paura.. Quando arrivò la scossa, l'infermiera che assisteva la sua compagna di stanza scappò, lasciandole sole nel panico.... Lei ha aspettato la fine del sisma e poi è uscita, ma è rimasta come traumatizzata...
Dall'alto dei suoi quasi 85 anni mi dice che questo è stato in assoluto il terremoto più forte della sua vita, e ancora non immagina quanti danni ha provocato....
Passo circa un'ora con lei, consolandola e cercando di distrarla, le prometto di tornare nel pomeriggio e chiedo alle infermiere di poter entrare anche fuori dall'orario delle visite...

Mentre sono in viaggio di ritorno verso Raiano mi chiama mia cugina, che vive in un paese più vicino a Pescara chiamato Tocco da Casauria... è molto difficile riuscire a comunicare via telefono mobile perchè le linee sono sempre occupate. Mi chiede come sta nonna, e mi racconta che non sa ancora niente di molti suoi amici... anche Enza, la sua vicina di casa, una ragazza dolcissima che incontravo ogni volta che andavo a far visita ai miei zii, è tra i dispersi....

Passano le ore, e l'angoscia cresce di minuto in minuto..... chissà se ce l'avranno fatta anche loro a salvarsi... e intanto aumenta la paura per le scosse di assestamento....

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