martedì 14 aprile 2009

L'Aquila 06.04.09 - diario di un'apocalisse - 01 - l'inizio -



Raiano, notte tra il 5 e il 6 Aprile 2009 ore 03:32


Un gigante sta scuotendo la mia casa, c'è un frastuono di vetri, legno, ferro e rumori indefiniti che urlano assieme come fossero parte di un'orchestra surreale....

Tutto oscilla, tutto è in balia di questa forza oscura che sembra accanirsi con violenza e sadismo su ogni oggetto che intralcia il suo cammino. Rumori di cose infrante....

Senza rendermene conto mi ritrovo a cercare faticosamente di nascondermi sotto il letto e lì, anche se mi sento più al sicuro, provo sensazioni ancora peggiori... distesa sul pavimento entro in comunione con la struttura, e oscillo assieme ad essa, un magico dondolo che sembra non avere mai fine....

22 interminabili secondi... hai tutto il tempo di pensare di stare per morire, hai tutto il tempo di urlare ai tuoi cari di mettersi al riparo, e pregare che non succeda loro niente...

mio padre esce dalla sua stanza al piano di sotto. Chiama me e mia sorella per sapere se stiamo bene. Forse non si accorge che la casa sta ancora oscillando-penso io- ....-Papà vattene mettiti al riparo!!!!-... urlo con tutto il fiato che ho in gola.. intanto il cuore, il mio cuore forse un po' malato, il mio cuore che secondo la cardiologa uso troppo, filtrando attraverso di esso la mia vita intera, batte furiosamente, cerca di scappare dalla mia gola....

ecco ora sembra finito, aspetto qualche secondo ed esco...

Giù! Corro all'impazzata lungo la prima rampa di scale, poi la seconda, il poco fiato che mi era rimasto durante la scossa, lo esaurisco nella mia folle corsa...

Mia madre mi urla di smetterla di correre come una pazza, già la casa trema, ci manco solo io a farla tremare ancora di più....

Dieci secondi per recuperare la razionalità. Squilla il telefonino, è D., vuole sapere come sto, se stiamo tutti bene, se ho avuto paura.... Lui sta un po' meglio, ma è un po' scosso, mi dice - spero che l'epicentro sia qui, perchè se è stato a l'Aquila, l'ha rasa al suolo...- io tremo a queste parole, ma fiduciosa mi ripeto che va tutto bene, del resto anche noi è da un po' di tempo che avvertiamo scosse a Sulmona...

Immediatamente accendiamo tv e computer, tutto tace.... Solo Rai News 24 su Sky inizia a dare qualche notizia frammentaria... "Terremoto a Roma..." "Panico nella capitale.." Io inizio a bestemmiare di fronte alla visione roma-centrica dei nostri media.... Dopo un'oretta circa ecco la seconda scossa, molto piu' debole della prima, ma sufficente a far sobbalzare i giornalisti...

Finalmente qualcuno inizia a rendersi conto che il terremoto non era a Roma, ma in Abruzzo, probabilmente l'Aquila, visto che da tre mesi era scovolta da scosse più o meno lievi.

Forse c'è un morto, forse è crollata una chiesa, nessuno sa niente di preciso... 4 bambini sono arrivati al San Salvatore, l'ospedale de l'Aquila, e lì sono morti in seguito al crollo della loro casa....

Ora c'è in collegamento un assessore del comune de l'Aquila con Rai News 24, piazza Duomo è gremita di gente, ci sono dei feriti, ma non ci si rende ancora conto di quel che è....

Ed ecco le prime immagini girate quando è ancora buio: una casa completamente sbriciolata....il tetto a livello del terreno....

pian piano la gravità dell'evento viene alla luce...

tento di collegarmi con il sito dell'INGV per avere qualche notizia sul sisma, ma il sito sarà aggiornato solo più tardi, e intanto su internet si rincorrono notizie piu' o meno attendibili....

La notte ancora una volta nasconde agli occhi la realtà... nessuno immagina cosa sia accaduto realmente, siamo tutti in balia dell'ignoranza....

Nel frattempo mi accorgo di indossare ancora la camicia da notte, bianca, e di pizzo, semitrasparente.... non mi sembra l'abbigliamento adatto alla situazione e corro a cambiarmi. Tutto in pochi secondi, per evitare che un'altra scossa mi colga semi vestita nella mia stanza al terzo piano.

Mio padre esce, vuole controllare la situazione del paese, del resto è impossibile tenerlo fermo in queste situazioni...

Nel frattempo arrivano A. e R., anche con R. il caso ha giocato un po'.. Lui, romano, era venuto a trascorrere il weekend con A. e il caso ha voluto che lui decidesse di restare anche domenica notte in Abruzzo... ed eccolo qui, anche lui con la paura negli occhi, ad accompagnare A. nei suoi giri di ricognizione di amici e parenti. Siamo tutti visibilmente scossi, in quel momento A. mi riporta sulla terra: - non riesco a contattare i nostri amici a l'Aquila-.... Immediatamente realizzo che nel capoluogo studiavano tanti nostri amici e conoscenti, e che se noi ce l'eravamo vista brutta, loro sicuramente se l'erano vista tremenda... prendo il telefono e chiamo P. ....squilla.... -pronto!!- e fortunatamente la sua voce giunge al mio orecchio, è scossa, impaurita, ma sta bene. Lei e le sue coinquiline si sono rifugiate in auto, nel parcheggio davanti casa, e aspettano le luci del giorno per capire cos'è successo.. non hanno ancora sentito gli altri... A. mi rassicura dicendo che alcuni li aveva sentiti lei e stavano bene... e si continua a ringraziare non so chi per queste belle notizie...

Ormai siamo giunti quasi alle 6 di mattina... il sole sta sorgendo, e la sua luce solitamente salvifica, solleva il velo su tutta la morte e ditruzione che ricopre l'Aquila e paesi vicini...

Quello che tutti temevamo da un po' è successo, ma forse ancora non siamo consapevoli a pieno della sua reale entità...

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